Sony, nuovamente a pieno regime la produzione di sensori d’immagine per smartphone

Il Presidente di Sony Semiconductor Manufacturing Corp. Yasuhiro Ueda ha annunciato che nel periodo compreso tra ottobre 2016 e marzo 2017 la produzione dei sensori di immagini per dispositivi mobili tornerà a pieno regime.
Tale decisione è stata presa a seguito dell’incremento registrato recentemente nella domanda di smartphone, congettura che ha convinto Yasuhiro Ueda a massimizzare la produzione per soddisfare il fabbisogno del mercato.
“L’ambiente nel business per i nostri clienti sta migliorando”, ha affermato oggi il Presidente nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso uno stabilimento nel sud del Giappone.
Sony detiene il 40% di quote di mercato nel settore dei sensori d’immagine CMOS, condizione che ha permesso all’azienda di recuperare parte delle perdite registrate negli ultimi anni.
Il ritorno al pieno regime consentirà a Sony di produrre all’interno dei cinque impianti dedicati 3000 wafer in più ogni mese, incrementando la produzione fino a 73.000 wafer ogni 30 giorni.
Un importante aspetto su cui Sony sta prestando particolare attenzione per aumentare i propri profitti è la differenziazione dei clienti, dettaglio che consentirà all’azienda giapponese di non subire fluttuazioni dovute agli andamenti altalenanti dei clienti stessi.
“Il nostro portafoglio di clienti dipende sempre meno da clienti specifici, visto che stiamo aggiungendo produttori cinesi di smartphone da poco cresciuti sul mercato”, ha spiegato il Presidente Yasuhiro Ueda.
I clienti “storici” come Apple e Samsung stanno vivendo momenti critici, rischiando dunque di incidere sui risultati di Sony: se l’azienda di Cupertino ha da poco vissuto il primo calo nelle vendite di iPhone su base trimestrale, il colosso sud coreano ha dovuto fare i conti con il richiamo dei Galaxy Note 7 per il noto problema legato alla batteria.
Ultimo – ma non certo per importanza – è il ripristino di uno degli stabilimenti dedicati alla produzione di sensori dopo i danni subiti da alcuni terremoti.

Commenti