Mercato smartphone usati in crescita, Apple e Samsung le più penalizzate



Apple e Samsung potrebbero essere le due aziende più colpite dai cambiamenti comportamentali dei consumatori sul mercato degli smartphone. A riportarlo è The Wall Street Journal, che “dà la colpa” ai dispositivi più datati che “rimangono troppo popolari”, rallentando così le vendite dei prodotti più nuovi.

Se da un lato le spedizioni sono calate nell’arco del 2017 (dati IDC e Gartner), dall’altro sono proprio le abitudini dei consumatori ad essersi modificate nel tempo: gli utenti tengono lo smartphone per più tempo rispetto a una volta, vuoi per i prezzi in crescita (almeno per i top di gamma), vuoi perché le novità dei modelli appena immessi sul mercato sono sempre meno evidenti.

“Il mercato degli smartphone assomiglia ora molto al settore automobilistico”, spiega Sean Cleland, Director of Mobile presso B-Stock Solutions Inc. “Voglio ancora guidare una Mercedes, ma aspetterò un paio di anni per comprare il modello più vecchio. Stessa mentalità”.

Un business in forte crescita è l’acquisto degli smartphone usati e ricondizionati: Counterpoint Technology Market Research ha stimato che - a livello globale - un dispositivo su 10 è “refurbished”, con un trend in costante aumento che mette in pericolo la profittabilità delle aziende, derivante prevalentemente dalla vendita di dispositivi nuovi.

Rappresentando il 95% del mercato globale, Samsung e Apple sono dunque le due realtà che maggiormente subiscono questo cambiamentocomportamentale dei consumatori, ed è (anche) per questo motivo che i principali produttori di smartphone tendono a differenziare le proprie offerte proponendo sempre più servizi che vanno al di là della mera vendita dei dispositivi. Ne sono un palese esempio gli store delle app (per Apple e Samsung parliamo dell’App Store e di Galaxy Apps) o gli abbonamenti per l’accesso alla musica in streaming.

I primi ad essere consapevoli del mercato di seconda mano sono dunque proprio i produttori di smartphone: lo stesso Tim Cook aveva riconosciuto lo scorso 1 febbraio la crescita del mercato secondario, sottolineando come l’affidabilità degli iPhone più vecchi - nonostante il “battery-gate” che ha interessato i modelli più datati - sia “fantastica”.

Per quanto riguarda Samsung, DJ Koh ha recentemente ammesso che la crescente popolarità degli smartphone usati ha portato l’azienda a rivedere le proprie strategie di mercato. In alcuni mercati - specie nei PVS - la società coreana sarebbe addirittura intenzionata a puntare sulla vendita di prodotti ricondizionati piuttosto che proporre nuovi smartphone di fascia bassa.

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