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Cellulari e tumore, nuovo studio trova moderate relazioni nei topi

Un nuovo studio commissionato dal governo americano rileva un certo grado di correlazione tra l'esposizione a onde radio cellulari e lo sviluppo di determinate patologie tumorali. Questo studio è di particolare interesse perché è uno dei più vasti e approfonditi mai condotti, anche se i soggetti dei test non sono le persone ma i topi - con cui comunque condividiamo circa il 95 per cento del DNA.

I ricercatori hanno esposto con una certa continuità più gruppi di topi (21 gruppi, per un totale di 2500 topi) a diverse frequenze radio, analoghe a quelle impiegate da AT&T e Verizon per diffondere il segnale cellulare, con intensità variabili tra un gruppo e l'altro. I risultati preliminari indicano che, all'aumentare dell'esposizione alle onde radio, aumentano le casistiche di due tipi di neoplasie: i gliomi (cervello) e gli schwannomi (tumore benigno originato dalle cellule di Schwann, che si trovano nel sistema nervoso periferico).

Le percentuali non sono state rese note, anche perché quello pubblicato oggi è solo un report preliminare; i risultati completi non saranno rilasciati prima dell'anno prossimo. Il documento comunque dice che gli aumenti sono bassi/moderati. Curiosamente, un altro dato che è emerso è che, statisticamente, i gruppi irradiati con le onde radio hanno vissuto più a lungo di quelli non irradiati.

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