8K 4K come scegliere un TV....

Decine di modelli con sigle, tecnologie e specifiche differenti. Ma per la maggior parte dei contenuti di oggi va bene (quasi) tutto


Tv enormi, tante sigle
Se il Giappone è già spedito sulla via del 16K, in Italia (come in Europa) i televisori con la qualità maggiore oggi hanno una sigla: 8K. La più recente tecnologia di visione ha migliorato la qualità dello standard precedente, il 4K, vecchio di solo un paio di anni. Attualmente nei negozi specializzati e nelle catene di informatica ci sono varie sigle di riferimento, declinate in codici con significati non solo a scopo di marketing. Per finalità d’uso e trasmissioni disponibili, si può partire sicuramente dal Full HD. La definizione “piena” è entrata oramai nel gergo comune, tanto da uscire fuori dagli schermi casalinghi per approdare in campi dell’hitech molto popolari, come gli smartphone. Nel mercato mobile, la risoluzione dei display sta diventando il punto di maggiore differenziazione tra i marchi, quello che capita da sempre nel settore tv.
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Full HD: duro a morire
Rispetto all’HD, la modalità Full permette una qualità di visione leggermente maggiore, forse non una rivoluzione ma comunque un passo in avanti per grandezza massima dei pixel. Qui, si arriva a 1920 x 1080, quanto basta per godersi decentemente un film o una partita di campionato e coppa. Il Full HD è lo standard di base dei Blu-Ray e dei contenuti in streaming su YouTube, Vimeo e piattaforme simili. C’è anche chi offre il 4K ma con un prezzo ulteriore per il singolo filmato o l’abbonamento.
I modelli di riferimento:
—- Lg 49UH664V, prezzo medio 687 euro (49”): modello di punta di Lg nel 2016, si distingue ancora bene nel segmento Full HD. Ha cornici «importanti» rispetto ai prodotti odierni ma può essere inclusa di buon diritto tra le smart Tv di fascia media più apprezzate ancora oggi.
— Hisense H39N2110S, prezzo medio 228 euro (39”): uno dei pochi modelli Full HD a introdurre il concetto di «retroilluminazione», gode di un design narrow frame, ovvero con cornici ridotte, seppur importanti se rapportate a quelle dei top di gamma odierni. Imbattibile dal punto di vista della connettività: Usb e Hdmi a go-go.
— Samsung M5520, prezzo medio 429 euro (55”): seppur si tratti solo di Full HD, Samsung porta a bordo del suo 55 pollici la tecnologia «Ultra Clean View», che restituisce immagini migliorate, attraverso una riduzione delle distorsioni, ottenuta tramite un lavoro di ottimizzazione di pixel e colori.
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4K: qualità al giusto prezzo
Se da un po’ si parla tanto di 4K è perché il salto generazione sul precedente è evidente. Siamo a 4096 x 2160 pixel, in pratica dettagli due volte superiori al Full HD. Non si tratta solo di qualità dell’immagine ma anche di chiarezza, consistenza e colore. Al termine 4K si sovrappone quello di Ultra HD o UHD, con differenze solo per la lunghezza delle bande verticali e orizzontali che si traducono in 3840 x 2160 sulle Tv a uso domestico e 4096 x 2160 sugli schermi dei cinema. C’è da dire che sono pochi i canali, gratis o a pagamento, che diffondono il segnale in 4K, fosse anche per un solo film o evento sportivo, ma il futuro della programmazione sta andando in questa direzione.
I modelli di riferimento:
— Lg OLED55B7V prezzo medio 1.711 euro (55”): un 4K che è pure Oled, compatibile con Hdr 10, Hdr Hlg e anche Dolby Vision. C’è la novità del sistema operativo webOS 3.5 che rende la Smart Tv decisamente interessante vista la possibilità di scaricare e fare streaming da internet di tanti contenuti, inclusi Netflix e Amazon Prime Video.
— Samsung QE55Q6FNATXZT prezzo medio 999 euro (55”): Con il Q Color, Samsung porta sulla serie Q6FN 1 milione di colori e tutto il beneficio dell’Hdr 10+. La tecnologia si traduce non solo in una qualità di visione migliore ma anche in una durata più lunga dell’apparecchio, grazie ai quantum dot inorganici che non si bruciano con la stessa frequenza dei Led tradizionali.
— Panasonic TX-55FZ950E prezzo medio 2.329 euro (55”): Firefox OS si rivela un ottimo compagno di viaggio sul Panasonic 4K di riferimento degli ultimi due anni. È uno dei televisori più sottili prodotti sinora nel settore con i suoi 6,2 cm, pochi ma ancora sufficienti per mantenere la soundbar in dotazione da installare sotto la superficie di appoggio.
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HDR, una sigla che fa la differenza
Sta per High Dynamic Range e sebbene sia un miglioramento del 4K, in realtà non lo sostituisce. Con l’Hdr non si ha un numero maggiore di pixel (che restano gli stessi dell’Ultra HD) ma grazie a una tecnica di diffusione dinamica, il risultato finale è una trasmissione più realistica, viva e avvincente. Il mercato oggi offre sia modelli con il solo 4K che con 4K Hdr. Il divario economico tra i due non è così alto, dunque se l’idea è quella di comprare un nuovo televisore, la doppia sigla assicura anni di qualità, in vista di uno standard destinato ad affermarsi sia in produzione che in fruizione.
I modelli di riferimento:
—- Panasonic TX-65FX623 prezzo medio 1.299 euro (65”): l’Hdr non stravolge il concetto di 4K ma lo migliora, nei dettagli e restituzione dei colori. Panasonic ha raggiunto il suo apice con un modello che sfrutta il 4K Hdr Ultra HD, che cambia la luminosità delle immagini a seconda di ciò che viene trasmesso e dell’ambiente esterno, un po’ come lo smartphone.
— Sony Bravia Oled A1 prezzo medio 2.999 euro (55”): il modello vincitore del premio Ces 2018 Innovation Awards monta un processore che lavora sulle immagini per distribuire meglio i colori nella loro uniformità, per mantenerli il più simili alle tonalità reali. È uno dei primi ad avere il Dolby Vision.
— Tcl 55DC760 prezzo medio 899 euro (55”): nel rapporto qualità-prezzo Tcl sa sempre distinguersi. Anche l’Hdr di riferimento mantiene le promesse di portare a tutti qualità di visione a budget ridotto. Uno sforzo tecnico di tutto rispetto e premiato persino dalla Eisa Best Buy Lcd Tv 2018-2019.
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8K, super visione per pochi
La televisione pubblica giapponese ha sperimentato per la prima volta l’8K nell’agosto del 2016. Due anni dopo, ecco i modelli pronti per entrare nelle case dei consumatori, con prezzi fuori portata, che limitano il lusso dell’acquisto a pochi. Certo è che quel numero rappresenta qualcosa di concreto e non solo scena: 7680 x 4320 pixel, ancora una volta il doppio della risoluzione precedente (che diventa il quadruplo se si considera altezza x lunghezza). Oltreoceano le strategie di marketing si riferiscono alla tecnologia come al Super Hi-Vision ma pare che a vincere sarà la concretezza del termine univoco.
I modelli di riferimento:
— Samsung Q900R Qled prezzo medio 4.999 euro (65”): prezzo importante e forse fuori portata ma oggi non esiste qualità migliore di questa. La vera novità dell’8K è che anche a distanze non eccessive (sui 2,5 metri classici) si può guardare un pannello da 65 pollici come si farebbe con uno di 40. Il motivo? Il dettaglio dei pixel è tale da rendere minime le distorsioni e sfocature.
— Sharps AX1 LED uscita a inizio 2019 (60”, 70”, 80”): in attesa dell’arrivo ufficiale, la serie AX1 fa debuttare la costruzione degli schermi Edge LED. A bordo la piattaforma Sharp Aquos Net+ ottimizzata per la multimedialità connessa: Netflix, Deezer e YouTube tra tutte.
— Tcl 8K Qled Tv circa 6.499 euro (75”): modello sponsor della Fiba Basketball World Cup 2019 Edition, ha una retroilluminazione Full Led e impianto audio realizzato con il marchio specializzato Onkyo che è unico nel suo genere: viene gestito da un centro di Intelligenza Artificiale, che controlla i livelli dei medi, alti e bassi modificandoli in tempo reale e offrire sempre il risultato migliore per ogni tipologia di trasmissione.
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DVB-T2: aggiornare entro il 2022
DVB-T2: aggiornare entro il 2022 No, qui non c’entra la qualità di visione ma la necessità, entro il 2022, di dotarsi di un apparecchio che abbia il tuner integrato DVB-T2. Lo spegnimento, avviato nel 2017 e che continuerà per i successivi cinque anni, delle attuali trasmissioni digitali terrestri, avviene a causa del restringimento delle frequenze cedute al 5G, in modo particolare la banda 700. Per questo, chi non avrà un apparecchio idoneo entro quella data rischia di ritrovarsi in casa uno scatolotto che serve a ben poco, un po’ come quelli vecchi privi di digitale terrestre. I Tv prodotti dal 2016 sono già DVB-T2 ready.

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